Guanti monouso, quali scegliere? Differenze tra lattice, vinile, vitrile e nitrile
Negli ambiti sanitari, come quelli della cura degli anziani, è di vitale importanza utilizzare guanti monouso laddove siano presenti potenziali agenti batteriologici e chimici in grado di costituire un rischio sia per la salute dei pazienti, sia per quella degli operatori sanitari.
Ma in quali situazioni specifiche devono essere utilizzati questi dispositivi di protezione? Nelle prossime righe andremo ad osservare le diverse tipologie di guanti presenti sul mercato soffermandoci sulle loro caratteristiche e le modalità d’utilizzo.
A cosa servono i guanti monouso?
I guanti monouso si sono diffusi in ambito sanitario a partire dagli anni ’80, periodo tristemente noto per la crescita esponenziale dei casi di HIV. La loro introduzione su larga scala nasceva dall’esigenza di contrastare la trasmissione di infezioni attraverso il contatto con liquidi corporei contaminati.
A partire dall’epoca sono diventati uno standard di sicurezza in molte procedure mediche e chirurgiche. I guanti monouso vengono definiti così in quanto sono progettati appositamente per essere utilizzati una sola volta e poi smaltiti al fine di evitare la propagazione di patogeni.
La loro importanza è stata ulteriormente evidenziata durante la pandemia di COVID-19, quando l’uso dei guanti, insieme ad altre misure di protezione, è diventato fondamentale per limitare la diffusione del virus all’interno delle strutture sanitarie.
Quante tipologie di guanti esistono?
Ogni tipologia di guanto monouso presenta caratteristiche specifiche pensate per adattarsi a qualunque contesto di utilizzo. Proviamo ad osservare da vicino i modelli più diffusi.
Guanti in lattice
I guanti in lattice sono tra i più comuni e utilizzati in ambito sanitario. Offrono eccellenti proprietà di elasticità e resistenza, consentendo al tempo stesso un’ottima sensibilità tattile e adattabilità alla mano. Tali caratteristiche li rendono ideali per procedure che richiedono precisione e destrezza, come interventi chirurgici o manipolazioni di strumenti delicati.
Tuttavia, l’aspetto negativo del lattice è che può causare reazioni allergiche a cause delle proteine contenute nella gomma che li compone. Gli effetti delle reazioni possono variare da irritazioni cutanee leggere a gravi reazioni anafilattiche.
Per questo motivo, in alcuni ambiti le alternative sintetiche, come nitrile, vinile, vitrile e neoprene, vengono preferite ai guanti monouso in lattice. Diversamente, si può optare per i Guanti in Lattice Powder Free a ridotto contenuto di proteine del lattice.
Guanti in lattice senza polvere
Questi guanti monouso rappresentano un’alternativa ideale per coloro che necessitano delle caratteristiche del lattice ma hanno una pelle sensibile.
Optare per guanti in lattice senza polvere, totalmente privi di talcatura, può ridurre significativamente il rischio di reazioni allergiche, rendendoli una scelta eccellente in ambienti sanitari dove è fondamentale minimizzare ogni potenziale contaminazione. Questi guanti mantengono tutte le caratteristiche di elasticità, resistenza e sensibilità tattile del lattice naturale, garantendo al contempo una protezione ottimale. Sono particolarmente adatti per contatto con gli alimenti (nelle condizioni d’uso previste) e per le procedure mediche che richiedono precisione, senza compromettere la sicurezza degli operatori e dei pazienti.
Guanti in nitrile
Il nitrile si sta affermando sempre più come una valida alternativa al lattice. Questi guanti sono noti per la loro eccellente resistenza alla perforazione, all’abrasione e a una vasta gamma di sostanze chimiche, inclusi oli, carburanti e alcuni solventi.
Inoltre, assicurano una buona elasticità, anche se leggermente inferiore rispetto al lattice, ma compensano con una maggiore durabilità. Sono particolarmente indicati in contesti dove è necessaria la manipolazione di farmaci antiblastici o l’utilizzo di disinfettanti aggressivi.
Guanti in vinile
Le versioni in vinile sono realizzate in cloruro di polivinile (PVC) e probabilmente rappresentano la scelta più economica tra i guanti monouso. Rispetto ai cugini in lattice e nitrile non brillano per elasticità e resistenza.
Tuttavia, i guanti in vinile sono ampiamente diffusi laddove i rischi di contaminazione sono minimi, come per esempio durante esami non invasivi o manipolazioni di materiali puliti.
Guanti in neoprene
Il neoprene, commercialmente noto anche come cloroprene, è un materiale sintetico che offre una combinazione unica di elasticità, simile a quella del lattice, e una resistenza chimica superiore.
Questi guanti sono ideali per gli operatori che richiedono una protezione aggiuntiva contro specifiche sostanze chimiche e per chi ovviamente soffre di allergie al lattice. Sebbene i guanti in neoprene siano più costosi rispetto alle altre tipologie, sono spesso utilizzati in situazioni che richiedono un’elevata protezione e comfort prolungato, come nelle operazioni di manipolazione di sostanze chimiche particolarmente aggressive.
Qualunque tipologia di guanto monouso stia cercando la potrai trovare su Caremarket: sul nostro e-commerce sono disponibili formati e confezioni adatti ad ogni esigenza.
Guanti in Vitrile sintetici
I guanti in Vitrile sintetici sono una combinazione innovativa di materiali che offre una valida alternativa ai guanti in vinile e nitrile. Realizzati con una miscela di vinile e nitrile, questi guanti uniscono le migliori proprietà di entrambi i materiali: la resistenza chimica e la durabilità del nitrile, insieme alla morbidezza e alla sensibilità tattile del vinile.
I guanti in Vitrile – guanti monouso ambidestri – sono totalmente privi di talcatura, con superficie esterna liscia e polsino anti-arrotolamento. Sono particolarmente indicati per chi cerca un prodotto versatile che possa essere utilizzato in diverse situazioni, da semplici esami medici a procedure più complesse che richiedono una buona sensibilità al tatto.
Come utilizzare i guanti monouso?
Nell’utilizzo dei guanti monouso vanno rispettate alcune regole. Ad esempio, prima di indossarli è doveroso lavarsi accuratamente le mani per scongiurare la presenza di batteri potenzialmente dannosi sulla cute.
Tra un paziente e l’atro vanno sostituiti prestando molta attenzione alla loro rimozione che deve avvenire cercando di evitare di toccare la parte esterna. Una volta rimossi è buona norma sciacquare nuovamente le mani.
I dispositivi protettivi devono essere utilizzati in tutte le situazioni in cui c’è un rischio di esposizione a sangue, fluidi corporei, membrane mucose, pelle non integra o superfici visibilmente contaminate. Infatti, costituiscono una barriera protettiva essenziale nella prevenzione di agenti patogeni.
Nonostante l’importanza dei guanti in molte situazioni, è altrettanto importante evitare il loro uso quando non è strettamente necessario. L’uso improprio può portare a un falso senso di sicurezza, trascurando l’igiene delle mani. Al tempo stesso può generare un aumento non giustificato della produzione di rifiuti.
Ad esempio, i guanti monouso non sono necessari per attività come la misurazione dei parametri vitali, la somministrazione di iniezioni intramuscolari o sottocutanee, e la manipolazione di apparecchiature pulite.
Inoltre, proprio l’abuso dei guanti può contribuire allo sviluppo di dermatiti da contatto e reazioni allergiche negli operatori sanitari.