Cosa prevede la riforma sull’assistenza anziani non autosufficienti?
La Legge Delega n.33 del 2023 nasce come risposta all’esigenza di aggiornare il sistema di welfare in relazione all’assistenza anziani. I dati emessi dall’Eurostat delineano un quadro molto preciso: l’Italia è il paese più anziano del Vecchio Continente.
L’età mediana si attesta intorno i 48,4 anni rispetto ai 44,5 anni della media europea. I numeri citati sono lo specchio di una crisi demografica che per certi versi pare essere irreversibile. Di conseguenza, una popolazione sempre più anziana necessita di un sistema di welfare pensato ad hoc per far sì che i soggetti fragili e non autosufficienti possano disporre di tutti quei servizi di cura essenziali per mantenere una buona qualità della vita anche oltre gli 80 anni.
Nelle prossime righe ci soffermeremo sul lungo cammino che ha portato alla costituzione della Legge Delega sull’assistenza degli anziani non autosufficienti e sulle novità introdotte dal nuovo testo normativo.
Il lungo cammino verso la riforma dell’assistenza degli anziani
Il percorso che ha portato alla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia è stato decisamente lungo e complesso. Il dibattito sul tema si è protratto per circa 30 anni e tutt’oggi diversi punti restano ancora da chiarire.
Sul finire degli anni ’90 la consapevolezza della necessità di riformare il sistema di welfare si è consolidata, ma nonostante le numerose proposte avanzate, non si è concretizzata in risultati tangibili. Durante questo periodo, si è presentata la prima “finestra di opportunità” per una riforma, senza però che fosse sfruttata efficacemente a causa della mancanza di azioni concrete da parte degli attori politici.
Con lo scoppio della crisi economica mondiale del 2008 il tema dell’assistenza agli anziani è stato invece momentaneamente accantonato concentrarsi sulle tematiche di Welfare più pressanti in quegli anni, ovvero la povertà e la disoccupazione.
A partire dal 2021, lo scenario è completamento cambiato: le conseguenze dello scoppio della pandemia di Covid-19 hanno acceso i riflettori sulle condizioni degli anziani non autosufficienti. Sfruttando le opportunità messe a disposizione dai finanziamenti del PNRR, nel marzo 2023 è stata finalmente emanato la Legge Delega, la quale segna un approccio più organico e integrato nell‘assistenza agli anziani non autosufficienti.
La riforma mira a superare la frammentazione e l’inefficienza del sistema precedente, introducendo un approccio più coordinato e sostenibile per affrontare le esigenze di una popolazione in crescente invecchiamento.
Quali sono gli obiettivi prefissati?
Gli obiettivi della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia mirano a creare un sistema di assistenza più integrato, efficace e accessibile. Come già osservato nel paragrafo precedente, tra i passaggi fondamentali della Legge Delega c’è la costruzione di un settore unitario, capace di superare la frammentazione delle misure pubbliche tra servizi sanitari, sociali, e trasferimenti monetari.
Si apre così la strada verso un approccio multidisciplinare in grado di coinvolgere tutti gli attori coinvolti nell’assistenza agli anziani integrando così i servizi sanitari e quelli sociali.
Altro obiettivo riguarda la definizione di opportuni modelli d’intervento, partendo da una valutazione complessiva della condizione dell’anziano, dei suoi fattori di fragilità, e del suo contesto di vita e relazioni. Questo approccio mira a predisporre risposte più adatte alle specifiche esigenze di non autosufficienza, superando la tendenza di fornire servizi standardizzati che non tengono conto delle individualità.
La regolamentazione dovrebbe quindi incoraggiare l’innovazione nei modelli di assistenza e nei servizi offerti. Ciò significa sperimentare nuove forme di assistenza che possano essere più efficaci o efficienti promuovendo soluzioni personalizzate per gli anziani.
Tra le finalità della riforma va segnalato anche l’ampliamento dell’offerta di servizi, attraverso il reperimento di finanziamenti addizionali per estendere la gamma di interventi disponibili. Questo è fondamentale per rispondere in modo adeguato alle crescenti esigenze di una popolazione anziana in aumento, considerando le attuali risorse pubbliche come inadeguate.
Infine, la Legge Delega pone un forte accento sulla necessità di meccanismi di controllo e valutazione per monitorare la qualità e l’efficacia dei servizi erogati. Ciò include la raccolta di dati e feedback per valutare l’impatto delle politiche implementate e per identificare eventuali aree di miglioramento.
Come cambieranno i rapporti tra Stato, Regioni e Comuni?
La riforma per l’assistenza agli anziani non autosufficienti propone un equilibrio tra un maggiore ruolo dello Stato e il rafforzamento delle autonomie locali, suggerendo tre passaggi chiave per l’elaborazione dei decreti legislativi che tradurranno la legge delega in azioni concrete:
- ascolto dei Territori: sottolinea l’importanza di coinvolgere attivamente Comuni e Regioni nella stesura dei decreti, evitando gli errori del passato caratterizzati dall’esclusione degli enti locali nella strutturazione delle politiche di Welfare legate all’assistenza anziani;
- investimento nello SNAA (Sistema Nazionale per l’Assistenza agli Anziani non Autosufficienti): indica il bisogno di definire chiaramente le modalità di governance e programmazione attraverso lo SNAA, per regolare i rapporti tra Stato, Regioni e Comuni in modo efficace e fruttuoso.
- ricerca dell’equilibrio: durante la definizione degli interventi specifici, si dovrebbe trovare un giusto bilanciamento tra le responsabilità dello Stato e l’autonomia delle Regioni e dei Comuni, al fine di evitare stravolgimenti nelle realtà territoriali non necessari.
Il rispetto di questi punti è fondamentale per garantire che la riforma possa essere attuata efficacemente, valorizzando le buone pratiche esistenti e promuovendo un’assistenza che sia al contempo uniforme su tutto il territorio nazionale e rispettosa delle specificità locali.
Gli interventi previsti dalla legge delega: il bonus anziani
La Legge Delega dello scorso marzo ha introdotto il cosiddetto “bonus anziani”, detto anche Assegno Universale Anziani Non Autosufficienti. Si tratta di un contributo rivolto alle persone over 80 bisognose di assistenza quotidiana.
Il bonus può costituire sia un versamento in denaro oppure può essere erogato sotto forma di servizi alla persona.
A quanto ammonta il bonus anziani?
Il bonus anziani sarà elargito direttamente dall’INPS e prevederà una quota fissa di 531,76 euro, al quale si potrà sommare l’assegno di cura pari a 850 euro. Quest’ultimo è un contributo economico a favore delle famiglie o dei caregiver che si occuperanno dell’assistenza degli anziani a domicilio.
I requisiti per richiedere il bonus sono i seguenti:
- avere più di 80 anni;
- avere un ISEE inferiore ai 6000 euro;
- bisogno assistenziale gravissimo certificato dall’INPS;
- essere titolari di un’indennità di accompagnamento.
La domanda potrà essere presentata in modalità telematica all’INPS attraverso lo SPID. Tuttavia, per l’entrata in vigore del bonus anziani bisognerà attendere il gennaio 2025.
I limiti della Legge Delega per l’assistenza agli anziani
Lo scorso 25 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame preliminare il decreto legislativo riguardante l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Ciò nonostante, il cammino verso la riforma del sistema di Welfare resta ancora lungo e tortuoso, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto dei finanziamenti.
In Italia la spesa pubblica per i servizi alla persona è sempre stata insufficiente ed al di sotto degli standard europei. Il loro miglioramento o ampliamento richiederebbe fondi aggiuntivi stimati tra i 5 e i 7 miliardi di euro annui. Nonostante ciò, la Legge Delega non prevede nuovi stanziamenti.
Questa situazione deriva dalla collocazione della riforma nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che non consente incrementi strutturali di spesa corrente. La strategia adottata mira a sfruttare l’impulso del PNRR per avviare la riforma, in prospettiva di un aumento dell’attenzione e dei finanziamenti futuri per il settore.
Tuttavia, la realizzazione effettiva dei decreti legislativi e delle azioni di miglioramento dipenderà dalla disponibilità di risorse finanziarie adeguate. Ovviamente, in questo scenario dovrà essere la politica a fare tutto il possibile per reperire le risorse necessarie per riformare finalmente dopo decenni il sistema di welfare legato all’assistenza anziani.