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Problemi di deambulazione: sintomi e come trattarli

Invecchiare significa dover fare i conti con gli acciacchi dell’età, tra cui anche i problemi di deambulazione. Superati i 70 anni il passo inizia a diventare più incerto, la camminata rallenta ed anche la postura cambia. Tutti questi sintomi sono semplicemente il segno dell’avanzare degli anni oppure celano una patologia o un disturbo più grave?

Nelle prossime righe andremo ad esaminare le cause nascoste dietro al camminare male soffermandoci in particolare su tutti quei segnali della deambulazione degli anziani che non vanno assolutamente sottovalutati.

Perché gli anziani hanno difficoltà a camminare?

Il deficit deambulatorio è tipico negli over 70 e spesso non comporta particolari preoccupazioni per la loro salute. Infatti, lo scorrere del tempo modifica inesorabilmente il nostro organismo soprattutto dal punto di vista muscolare ed osseo: una struttura meno stabile si riflette sovente in problemi di deambulazione.

La prima cosa che varia negli anziani è la velocità di deambulazione, in quanto tendono a fare passi più corti. Ciò accade in seguito all’indebolimento dei muscoli del polpaccio, i quali sono fondamentali per spingere il corpo in avanti durante la camminata. Tuttavia, l’organismo umano è una “macchina” sorprendente a qualunque età.

Infatti, per compensare il venir meno della forza nei polpacci, gli anziani utilizzano molto più che i giovani i muscoli flessori ed estensori dell’anca. I cambiamenti della deambulazione si osservano anche nell’aumento del cosiddetto “tempo di doppio appoggio”. Con questo termine si indica il momento in cui entrambi i piedi sono a terra mentre si esegue un passo.

Il prolungamento del doppio appoggio è comune negli anziani: rallentano di proposito per il timore di perdere l’equilibrio e di cadere. Come già accennato in apertura di questo articolo, trascorsi i 70 anni cambia anche la postura durante la deambulazione.

Il bacino tende a ruotare verso il basso provocando frequentemente una lordosi lombare, ovvero una curvatura della parte bassa della schiena. Ad influire sul cambio postura c’è anche la variazione della muscolatura addominale che diventa più debole ed è maggiormente soggetta all’accumulo di grasso.

Infine, gli anziani camminano con le gambe ruotate verso l’esterno di circa 5 gradi. La motivazione di tale variazione va ricercata in una probabile perdita di rotazione interna dell’anca. In altri casi invece potrebbe essere una modifica inconscia della camminata dovuta al tentativo dell’anziano di trovare una maggiore stabilità.

Tutti i problemi di deambulazione negli anziani elencati fin qui rientrano nell’evoluzione naturale della mobilità dei soggetti in età avanzata. Quando invece le alterazioni della camminata dovrebbero destare preoccupazione?

Le patologie nascoste dietro i disturbi della deambulazione

Alcuni sintomi del camminare male di alcuni anziani rappresentano un campanello di allarme: dietro ad essi si possono nascondere una serie di patologie. Queste possono riguardare l’apparato muscolare e scheletrico (ernie, artrosi, sarcopenia), ma anche il sistema nervoso (morbo di Parkinson e lesioni celebrali causate da un ictus).

Quali sono i problemi di deambulazione che sottendono queste malattie? Proviamo ad osservare i più comuni!

Asimmetria e perdita di sincroni

Una persona sana si muove in modo simmetrico durante la deambulazione. Tuttavia, alcuni anziani zoppicano da un lato. Il problema può essere legato ad un dolore articolare innescato da condizioni più gravi come l’osteoporosi e l’artrite.

Al contrario la perdita di sincronia, ovvero l’incapacità di muovere ritmicamente gli arti inferiori e superiori durante la camminata, è lo specchio di un possibile problema neurologico.

Difficoltà di avvio della deambulazione

Tra i problemi di deambulazione da tenere sotto stretta osservazione c’è anche la difficoltà a muovere il primo. Un anziano che manifesta tale sintomo si comporta come se i piedi fossero incollati al pavimento: non riesce a spostare il peso in avanti per consentire agli arti di avanzare.

Tale difficoltà può essere un indicatore della presenza della malattia di Parkinson o di un problema al lobo frontale del cervello, quello responsabile del coordinamento. Un altro segnale delle patologie appena elencate è rappresentato dall’abitudine dell’anziano di trascinare i piedi.

Piede cadente

Il piede cadente si manifesta attraverso la difficoltà dell’anziano a sollevare la parte anteriore del piede. Di conseguenza, le dita del piede si trascinano ogni qualvolta che il soggetto in età avanzata effettua un passo. L’anziano, inoltre, per ovviare al problema di deambulazione cercherà abitualmente di sollevare la gamba più in alto del dovuto.

Questa problematica è solitamente indotta da un danno nervoso, ad esempio dovuto ad un piccolo ictus, che genera la paralisi dei muscoli del piede. Altro aspetto legato al disturbo è l’inclinazione del tronco in avanti proprio per compensare le difficoltà legate proprio al piede cadente.

La tendenza ad inclinarsi in avanti può anche essere ancora una volta sintomo del morbo di Parkinson o di forme di demenza.

Retropulsione

La retropulsione si verifica quando l’anziano compie intenzionalmente un passo all’indietro prima di iniziare la camminata. Anche dietro a questo problema di deambulazione si celano alcuni problemi neuronali come danni ai lobi frontali del cervello, il consueto Parkinson, ictus o una paralisi sopranucleare progressiva, una malattia che comporta una grave rigidità dei muscoli del corpo.

Problemi di deambulazione negli anziani: a chi rivolgersi?

Stabilire quali siano le cause dei deficit deambulatori degli anziani non è certamente un’impresa facile. Per tale motivo è necessario rivolgersi ad uno specialista come il geriatra.

Attraverso la valutazione dimensionale analizza il livello di autonomia dell’anziano e se i problemi di deambulazione di quest’ultimo siano connessi a patologie neurologiche. In linea generale, il geriatra per accertarsi delle condizioni di salute del paziente lo sottoporrà ad una serie di esami, come ad esempio il TC encefalo, per poi infine definire la terapia più adeguata.

È possibile prevenire i disturbi di deambulazione?

I problemi di deambulazione sono per certi versi qualcosa di inesorabile per gli anziani. Invecchiando l’organismo perde parte della sua vitalità ed è indubbiamente più esposto alle malattie tipiche della terza età.

Nonostante ciò, una regolare attività fisica anche nei soggetti in età avanzata contribuisce a ritardare i deficit deambulatori. Ogni anziano dovrebbe svolgere almeno 30 minuti al giorno di camminata e magari effettuare qualche esercizio fisico. I corsi di ginnastica posturale, così come l’utilizzo moderato di attrezzature come la leg press contribuiscono a rinforzare la muscolatura delle lore gambe.

Tra le attività che risultano un vero toccasana per il fisico degli anziani c’è anche il Nordic Walking. Si tratta di sedute di camminata effettuate con i bastoncini da passeggio. I movimenti di questo esercizio fisico particolarmente diffuso nel Nord Europa riescono a coinvolgere, oltre alle gambe, anche i muscoli delle spalle e delle braccia inducendo una maggiore rotazione pelvica ed aumentando la lunghezza dei passi, così come la velocità di deambulazione.

Senza dimenticare gli ausili per gli anziani

Nei paragrafi precedenti abbiamo osservato come i problemi di deambulazione siano una costante della terza età. È importante imparare a conviverci sfruttando anche tutti quegli strumenti pensati per migliorare l’autonomia degli anziani. Tripodi, quadripodi e deambulatori assicurano ai soggetti fragili una maggiore stabilità, una maggiore sicurezza nel compiere le azioni quotidiane e soprattutto una maggiore indipendenza.

Sul nostro e-commerce puoi trovare una vasta gamma di ausili per anziani studiati per semplificare la vita di tutti i giorni: i prodotti Caremarket aiuteranno i tuoi cari a percorrere ancora tanta strada in sicurezza!

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