Anziani soli, come salvarli dalla solitudine?
Gli anziani soli in Italia rappresentano una vera e propria emergenza silenziosa. Nonostante troppo spesso l’opinione pubblica non percepisca appieno la complessità del fenomeno, i dati forniti dall’ISTAT ci restituiscono un quadro alquanto preoccupante. Su circa 13,9 milioni di over 75 censiti, ben 9 milioni sono a rischio isolamento. Il 65% della popolazione anziana è costretta a vivere completamente sola oppure con un coniuge in situazione di fragilità.
Quindi, come contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone anziane sole? Nei prossimi paragrafi analizzeremo cause e conseguenze della solitudine nei soggetti fragili per poi proporre successivamente una serie di strategie mirate alla mitigazione ed al superamento di tale condizione.
Quali sono le cause scatenanti della solitudine negli anziani?
Per comprendere appieno la solitudine che caratterizza gli anziani soli, è fondamentale analizzare i fattori che contribuiscono a questo fenomeno. Essi sono molteplici e interdipendenti: riflettono la complessità delle dinamiche sociali e personali tipiche della terza età.
Tra le principali cause di isolamento di questi soggetti fragili troviamo le cosiddette transizioni di vita, ovvero quei mutamenti radicali della propria quotidianità dovuti al pensionamento, alla perdita del coniuge o degli amici stretti. Lo shock generato da questi eventi può stravolgere le interazioni sociali degli anziani, spingendoli sempre più verso forme di disagio psicologico, che potrebbero sfociare in ansia e depressione.
Anche la riduzione della mobilità fisica, dovuta all’età o a condizioni di salute, influisce negativamente sull’umore delle persone anziane sole: limita le loro opportunità di uscire di casa e partecipare ad attività sociali. L’isolamento fisico concorre all’aumento dei livelli di solitudine, poiché impedisce ai soggetti in età avanzata di sentirsi parte della comunità e soprattutto di partecipare a tutta una serie di eventi e situazioni utili al mantenimento del benessere emotivo.
Le limitazioni fisiche diventano ancora più complesse da gestire quando gli anziani vivono in contesti abitativi situati in aree rurali o in zone periferiche, dove le infrastrutture di trasporto e i servizi sociali sono meno accessibili.
Ultimo, ma non meno importante elemento da considerare è lo stigma sociale. L’invecchiamento viene spesso concepito dalla nostra società come una condizione di marginalizzazione e, purtroppo, si nota troppo spesso la mancanza di una cultura inclusiva e rispettosa rivolta agli anziani soli.
Quali sono i rischi per la salute degli anziani soli?
La solitudine non compromette solo la sanità mentale delle persone anziane, bensì è strettamente connessa al deterioramento delle loro condizioni di salute. Infatti, può condurre a uno stile di vita sedentario, con una ridotta attività fisica capace di incidere sul declino della salute fisica.
I soggetti fragili che sperimentano elevati livelli di isolamento sono più esposti al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, inclusi ipertensione e malattie coronariche, a causa dell’aumento dello stress e della pressione arteriosa. È anche importante sottolineare quanto la solitudine sia associata a un aumento del rischio di mortalità prematura, paragonabile a quello causato dal fumo o dall’obesità.
Sul fronte psicologico, gli anziani soli sono facilmente soggetti a depressione, ansia e disturbi dell’umore. L’isolamento comporta la mancanza di stimolazione sociale e intellettuale, la quale può accelerare la demenza, influenzando la memoria, il pensiero critico e altre funzioni cerebrali essenziali.
I problemi di salute e le malattie mentali della terza età sono strettamente interconnesse. Cogliere in tempo i segnali di disagio legati alla solitudine ed adottare tempestivamente strategie a supporto degli anziani, potrebbe evitare di innescare questo circolo vizioso particolarmente difficile da interrompere.
Come combattere la solitudine negli anziani?
Migliorare la qualità della vita degli anziani soli non è certamente un’impresa impossibile. Quali sono allora le attività utili a combattere la solitudine e al tempo stesso a migliorare le loro condizioni psicologiche ed emotive?
Coinvolgimento comunitario e sociale
Tra le soluzioni per gli anziani soli c’è indubbiamente la promozione del loro coinvolgimento comunitario e sociale. Incoraggiarli a partecipare attivamente alla vita comunitaria può risultare un fattore determinante per il miglioramento della loro quotidianità. Ciò può essere ottenuto attraverso la creazione di club o gruppi di interesse, come gruppi di lettura, cori, gruppi di cammino, o laboratori di artigianato. Prendere parte a certe attività fornisce occasioni regolari per interazioni sociali significative, in grado di ridurre sensibilmente il senso di solitudine.
Formazione e Accesso alla Tecnologia
La tecnologia rappresenta per gli anziani una barriera verso il mondo esterno. Computer e smartphone sono, almeno all’apparenza, troppo complessi per le loro capacità. Tuttavia, fornire ai soggetti in età avanzata la formazione e gli strumenti per accedere alle innovazioni digitali potrebbe aprire nuove vie di comunicazione. L’alfabetizzazione digitale aiuta gli esponenti della terza età a connettersi con la famiglia e gli amici facendoli sentire meno soli.
Interventi Psicologici
L’ascolto è una componente essenziale per aiutare gli anziani soli. Questa attività passa irrimediabilmente dal supporto psicologico. Stimolarli ad usufruire di servizi di counseling è un’ottima strategia per mitigare gli effetti negativi legati all’isolamento.
Volontariato
Incoraggiare gli anziani a impegnarsi in attività di volontariato può fornire un senso di scopo e appartenenza. Le attività benefiche offrono ai soggetti fragili la possibilità di sentirsi utili e apprezzati, permettendoli di interagire contemporaneamente con persone di tutte le età.
L’importanza del personale specializzato
Chi aiuta gli anziani soli? Laddove la rete familiare non è sufficiente a fornire un supporto quotidiano, diventa fondamentale la presenza di personale specializzato, come badanti, infermieri domiciliari e operatori socio-sanitari (OSS). Questi professionisti offrono non solo supporto pratico nelle attività di tutti i giorni, ma anche un importante sostegno emotivo e sociale.
Tra le loro attività principali c’è ovviamente l’assistenza nella routine delle persone anziane sole, a partire dall’igiene personale, passando alla preparazione dei pasti e le pulizie domestiche fino ad arrivare alla somministrazione dei farmaci.
Le loro mansioni però non si limitano ad un supporto pratico. Infatti, la loro presenza costante è importantissima per rilevare precocemente segni di deterioramento della salute, permettendo interventi tempestivi e scongiurando eventuali complicazioni.
Inoltre, i vari caregiver forniscono compagnia agli anziani, influenzando positivamente il loro umore e garantendo al tempo stesso un senso di sicurezza. Le conversazioni quotidiane, così come la condivisione di esperienze, possono avere un impatto profondo sul benessere emotivo degli individui in età avanzata.
Aiutare gli anziani a restare autonomi
Il personale specializzato incoraggia gli anziani a mantenere anche il più possibile la propria indipendenza. Tale aspetto è di vitale importanza per rafforzare l’autostima e la fiducia in se stessi. Attraverso un approccio personalizzato, i professionisti dell’assistenza stimolano gli anziani a concorrere attivamente alla gestione della propria salute, promuovendo uno stile di vita attivo e partecipativo.
Badanti ed infermieri svolgono un ruolo cruciale nelle forme di socializzazione della terza età: funzionano spesso da ponte tra gli anziani soli e la comunità più ampia, facilitando l’accesso a risorse, servizi e attività sociali. Possono incoraggiare e accompagnare gli anziani in passeggiate, appuntamenti ed eventi comunitari, aumentando le loro opportunità di interazione sociale e coinvolgimento.
Va infine anche evidenziato il ruolo educativo svolto dal personale specializzato nei confronti delle famiglie: spesso gli operatori sanitari formano i parenti su come gestire al meglio le esigenze degli anziani soli. I consigli offerti possono aiutare a comprendere in maniera più efficace le sfide legate all’invecchiamento e a sviluppare strategie idonee per affrontare la solitudine e promuovere il benessere dei propri cari.
La lotta contro la solitudine nella terza età richiede un impegno collettivo e strategie mirate. Attraverso il supporto sociale, il coinvolgimento in attività ricreative, l’assistenza di personale specializzato, è possibile offrire agli anziani soli le risorse necessarie per vivere una vita piena e soddisfacente.
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