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che cos’è riabilitazione pavimento pelvico
9 Aprile 2024

Che cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?

L’incontinenza urinaria e le varie disfunzioni legate agli organi pelvici sono estremamente diffuse nella popolazione del nostro Paese. Non a caso, le perdite urinarie colpiscono ben il 15% degli uomini e circa il 30% delle donne. Inoltre, va sottolineato che nel campione analizzato non sono compresi solo gli anziani, bensì numerosi individui under 60.

Per fortuna, gran parte di queste patologie non sono irreversibili e possono essere curate attraverso la riabilitazione del pavimento pelvico. Di che cosa si tratta? Nelle prossime righe osserveremo le diverse tecniche necessarie per rinforzare i muscoli degli organi pelvici, sia di donne che di uomini, e scongiurare certi tipi di problematiche.

Che cos’è il pavimento pelvico?

Prima di addentrarci nei dettagli della riabilitazione pelvica è doveroso partire dalla definizione di pavimento pelvico. Quest’area del nostro corpo è costituita da strati di muscoli e tessuti connettivi che si estendono come un’amaca dal pube alla base della colonna vertebrale.

La “rete” di muscoli e tessuti connettivi, tra cui il muscolo elevatore dell’ano e il coccigeo, sostengono i vari organi pelvici, ovvero la vescica, l’intestino e, nelle donne, l’utero. Il pavimento pelvico permette di mantenere quest’ultimi in una posizione corretta e prevenirne il collasso.

Le sue funzioni però non si limitano al sostegno. Infatti, il pavimento pelvico, attraverso la contrazione e il rilassamento coordinato dei propri muscoli, assicura il controllo della continenza urinaria e fecale. Al tempo stesso svolge un ruolo essenziale nel contesto sessuale: negli uomini i muscoli contribuiscono all’erezione e all’eiaculazione, mentre nelle donne sono coinvolti nel processo di lubrificazione vaginale ed influenzano il grado di sensazione sessuale.

Il pavimento pelvico è anche determinante durante la gravidanza, in quanto grazie alla sua struttura è possibile sostenere il peso crescente dell’utero. Inoltre, l’elasticità dei suoi muscoli è fondamentale per compiere un parto naturale: i tessuti si allungano per poi tornare alla forma originale.

Quali sono le principali disfunzioni del pavimento pelvico?

La riabilitazione del pavimento pelvico diventa necessaria quando quell’insieme di muscoli e tessuti connettivi appena descritto non riesce più ad espletare correttamente le proprie funzioni. Andiamo allora ad analizzare le principali disfunzioni dovute al deterioramento di questo apparato.

Incontinenza

L’incontinenza, sia urinaria che fecale, è tra gli effetti più comuni. La prima si manifesta con la perdita involontaria di urina, che può verificarsi durante attività fisiche, azioni quotidiane come tossire o stranutire, oppure attraverso un impellente bisogno di andare al bagno che non può essere trattenuto. L’incontinenza fecale riguarda invece la perdita involontaria di feci e gas. Entrambe le disfunzioni risultano alquanto debilitanti e influiscono negativamente anche sullo status psicologico di coloro che ne soffrono.

Prolasso degli organi pelvici

Il prolasso si verifica quando gli organi pelvici tendono a scivolare verso il basso nel canale vaginale o verso l’ano. Tale disfunzione può interessare la vescica, l’utero, l’intestino tenue (enterocele) o il retto. I sintomi possono variare da una sensazione di pressione o pienezza a difficoltà urinarie o defecatorie.

Dolore Pelvico Cronico

Il dolore pelvico cronico si presenta sotto forma di dolore costante o intermittente nella regione pelvica, talvolta associato a attività specifiche come il sesso o il ciclo mestruale. Questa condizione può essere estremamente complessa e richiede un approccio multidisciplinare per il trattamento.

Disfunzioni Sessuali

Come già accennato nei paragrafi precedenti, il pavimento pelvico è di vitale importanza in ambito sessuale. Il suo cattivo funzionamento può comportare negli uomini casi di disfunzione erettile, mentre nelle donne può influenzare negativamente la percezione del piacere sessuale e provocare dolore durante i rapporti (dispareunia).

Le principali cause delle disfunzioni degli organi pelvici

Le cause alla base delle disfunzioni degli organi pelvici appena elencati sono svariate. Proviamo a stilare una lista delle principali:

  • gravidanza: la gestazione, ed in particolar modo il parto, possono mettere a dura prova i muscoli del pavimento pelvico deteriorano la loro elasticità e causando conseguentemente un prolasso;
  • interventi chirurgici e radioterapia: operazioni nella zona pelvica, come l’isterectomia, possono influenzare la stabilità dei muscoli pelvici, così come la radioterapia per il trattamento dei tumori.
  • invecchiamento: con l’avanzare dell’età e la diminuzione degli estrogeni durante la menopausa, i muscoli del pavimento pelvico possono indebolirsi.
  • sovrappeso e obesità: il peso eccessivo può esercitare una pressione aggiuntiva sui muscoli del pavimento pelvico, aumentando il rischio di incontinenza e prolasso.

Come funziona la riabilitazione del pavimento pelvico?

Dopo aver esaminato le disfunzioni e le loro cause è il momento di osservare nella pratica come funziona la riabilitazione del pavimento pelvico. Le tecniche utilizzate per rinforzare i muscoli della zona pelvica sono numerose. Partiamo dalla cosiddetta ginnastica vescicale.

Ginnastica vescicale

La ginnastica vescicale si basa sui cosiddetti esercizi di Kegel, i quali si focalizzano sulla contrazione ed il rilassamento dei muscoli dell’area pelvica. Il fisioterapista spiega al paziente come eseguire al meglio i movimenti al fine di educarlo e renderlo autonomo nell’esecuzione degli esercizi. L’obiettivo è trasformarli in una prassi quotidiana che contribuisca giorno dopo giorno al recupero delle funzioni del pavimento pelvico.

Terapie Manuali

Le terapie manuali vengono svolte da fisioterapisti esperti e consistono nell’applicazione di diverse metodologie finalizzate alla riabilitazione del pavimento pelvico. Queste possono includere massaggi perineali per alleviare la tensione muscolare e migliorare il flusso sanguigno, nonché tecniche di mobilizzazione per aumentare la flessibilità dei muscoli e dei tessuti circostanti.

Elettrostimolazione

La fisioterapia pelvica contempla anche l’elettrostimolazione. Si tratta di una serie di impulsi elettrici lievi capaci di riattivare i muscoli del pavimento pelvico, migliorando la forza e la coordinazione. La tecnica si fonda sul meccanismo dell’arco riflesso, ovvero il percorso effettuato da un riflesso nervoso. L’esempio più noto è quello dell’ortopedico che con un martelletto picchietta il ginocchio del paziente provocando il riflesso spontaneo di muovere la gamba.

Proprio per tale motivo, l’elettrostimolazione può essere particolarmente vantaggiosa per i pazienti che faticano a contrarre attivamente i muscoli pelvici. Viene utilizzata soprattutto per trattare l’incontinenza, stimolando i muscoli a contrarsi e migliorando il controllo della vescica e dell’intestino.

Biofeedback

Il biofeedback sfrutta alcuni sensori elettronici, applicati sulla pelle e all’interno del canale vaginale, per fornire ai pazienti un feedback visivo o acustico sulla funzione dei loro muscoli pelvici. In sostanza, il dispositivo comunica la posizione delle parti interessate accrescendo il loro livello di consapevolezza corporea ed aiutandoli ad eseguire al meglio i già citati esercizi di Kegel.

Solitamente il fisioterapista consiglia di combinare le tecniche fin qui osservate per rendere più efficace la rieducazione del pavimento pelvico. Ad esempio, alcuni studi hanno dimostrato che la ginnastica vescicale insieme all’elettrostimolazione agevola la riduzione dell’incontinenza da stress nelle donne, così come i casi di incontinenza mista sia negli uomini che nelle donne.

La fisioterapia del pavimento pelvico richiede tempo, pazienza e soprattutto costanza per perseguire gli obiettivi prefissati. Nel frattempo, potrebbero essere utili alcune tipologie di ausili per l’incontinenza.

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