Dermatiti associate all’incontinenza (IAD): come trattarle?

Nei soggetti anziani e fragili è di vitale importanza mantenere la pelle sana ed integra. Infatti, la cute rappresenta il primo scudo contro potenziali agenti dannosi, come batteri, virus e sostanze chimiche. Al tempo stesso svolge un ruolo cruciale nel processo di termoregolazione e nella protezione da urti e abrasioni.

Tuttavia, in quei pazienti che soffrono di incontinenza il contatto prolungato con urine e feci può compromettere lo stato di salute della pelle portando alla formazione delle IAD (dermatiti associate all’incontinenza). Di che cosa si tratta?

Nelle prossime righe osserveremo queste particolari dermatiti da contatto e ci soffermeremo su come cogliere tempestivamente i loro sintomi e quali trattamenti effettuare per limitare le loro conseguenze.

Che cosa sono le dermatiti associate all’incontinenza?

Le Dermatiti Associate all’Incontinenza (IAD) rappresentano una problematica cutanea importante che affligge numerosi individui affetti da perdite urinarie e fecali. Tale condizione si manifesta quando la pelle entra in contatto prolungato con l’urina o le feci, portando a irritazioni, eritemi e edemi nella zona perineale.

Nei casi più gravi possono svilupparsi ulteriori complicanze, quali le flittene, l’essudato sieroso, erosioni o addirittura infezioni. L’ esposizione continua mina l’integrità della pelle, rendendola più suscettibile a lesioni ulteriori.

La presenza di IAD non solo compromette significativamente la qualità della vita degli individui colpiti, ma aumenta anche il rischio di sviluppare ulcere da pressione, le quali potrebbero condurre a esiti clinici ancora più severi.

I dati sulla diffusione dell’incontinenza evidenziano quanto facilmente le IAD possano proliferare e quanto la patologia non sia assolutamente da sottovalutare. Alcune ricerche hanno evidenziato che tra i pazienti in assistenza domiciliare circa il 46% soffre di perdite urinarie. In ambito ospedaliero la situazione è molto simile: il numero di incontinenti nei reparti di medicina, lungodegenza, rianimazione e terapia intensiva è pari al 40%.

Tutti questi dati sottolineano l’importanza di strategie di prevenzione e trattamento efficaci per scongiurare le dermatiti da contatto.

In quali zone del corpo si sviluppano le IAD?

La dermatite associata all’incontinenza (IAD) tende a svilupparsi principalmente nelle zone della pelle maggiormente esposte all’umidità derivante da urine e feci. Di conseguenza, le aree maggiormente a rischio sono quelle più sensibili del nostro corpo.

Non a caso, le dermatiti da incontinenza colpiscono in particolar modo l’inguine, i glutei, l’area perianale e le pieghe cutanee sotto l’addome ed in prossimità delle cosce interne. Queste parti del corpo sono continuamente in contatto con i pannoloni od altri ausili assorbenti. L’ambiente umido e il passaggio ridotto dell’aria trasformano queste aree nell’habitat perfetto per le dermatiti associate all’incontinenza.

È importante anche sottolineare che, sebbene queste siano le zone più comunemente colpite, le IAD possono estendersi oltre queste aree specifiche, a seconda della gravità dell’incontinenza e delle pratiche di igiene. La prevenzione e il trattamento tempestivo sono fondamentali per limitare la diffusione dell’irritazione e garantire il benessere del paziente.

Come riconoscere le dermatiti da incontinenza?

I sintomi riconducibili alle dermatiti associate all’incontinenza si presentano generalmente come:

• pelle arrossata e lucida, spesso simmetrica e a forma di farfalla;
• macerazione della pelle dovuta all’assorbimento di umidità o al contatto prolungato con il pannolino;
• gonfiore, che rende la pelle molto tesa e quasi lucida;
• presenza di vesciche o bolle;
• eritema caratterizzato da piccoli puntini rossi in rilievo.

Oltre ai segni visibili sulla pelle, i soggetti che soffrono di dermatite irritativa da contatto, possono lamentare prurito intenso, sensazione di bruciore e dolore nell’area interessata.

La tempestiva identificazione dei sintomi è essenziale per avviare le appropriate misure preventive e terapeutiche, minimizzando il disagio del paziente e prevenendo l’aggravarsi della condizione.

Come prevenire la IAD?

La strategia più nota per la prevenzione della IAD è la cosiddetta “PePIP” (Pelle Pulita, Idratata e Protetta). I pilastri su cui si fonda questo approccio sono ovviamente la pulizia delicata della pelle, l’uso di creme e prodotti specifici per idratarla e proteggerla, ed infine la scelta degli ausili per l’incontinenza più adatti ​.

Le misure previste dalla strategia “PePIP” possono essere così riassunte:

• identificazione e trattamento delle cause dell’incontinenza: la loro individuazione permette di gestire meglio le perdite urinarie e fecali, riducendo così l’impatto sulla pelle;
• riduzione o eliminazione dell’esposizione prolungata della pelle ad urine e feci: è importante l’utilizzo di dispositivi assorbenti adeguati, così come effettuare cambi frequenti del pannolone per minimizzare il tempo della pelle a contatto con le sostanze irritanti;
• controllo frequente della pelle: la cute, specialmente nelle zone intime, deve essere regolarmente controllata per rilevare precocemente segni di irritazione o infezione;
• aumento dell’igiene, cura e protezione della pelle: adottare una routine di igiene rigorosa che includa la pulizia delicata della pelle, l’idratazione e l’applicazione di prodotti protettivi può aiutare a mantenere la funzione di barriera e prevenire l’IAD.

Come trattare le dermatiti associate all’incontinenza?

Il trattamento delle dermatiti associate all’incontinenza prevede l’utilizzo combinato di più prodotti. Per quanto riguarda l’igiene delle aree interessate dalla IAD, alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato come i detergenti cutanei a pH acido siano più efficaci rispetto all’uso di sapone tradizionale.

Questi prodotti rispettano il pH naturale della pelle (5.4-5.9), riducendo il rischio di colonizzazione da parte di microrganismi potenzialmente patogeni e salvaguardando la barriera cutanea. Il sapone normale, con il suo pH alcalino (9.5-11.0), può invece seccare la pelle e incrementare il rischio di infezioni secondarie.

Le schiume detergenti senza risciacqui e le salviette monouso a base di dimethicone al 3% sono particolarmente indicate per il trattamento della zona perianale: alcuni studi hanno evidenziato come riducano l’incidenza della dermatite associata all’incontinenza.

Oltre alla detersione, è assolutamente necessaria un’attività di idratazione e protezione per proteggere lo stato di salute della pelle. Le creme che contengono componenti come l’allantoina, l’acido ialuronico, la vitamina E e l’ossido di zinco aiutano a mantenere la cute idratata e nutrita, favorendo la riparazione e protezione della barriera cutanea.

Ad esempio, su Caremarket puoi trovare la crema barriera con acido ialuronico e ossido di zinco, la quale, grazie alla sua azione protettiva, lenitiva e riparativa, contribuisce a ridurre l’arrossamento causato dal contatto prolungato con sostanze irritanti, come le feci e le urine.

Un altro prodotto pensato appositamente per le dermatiti da contatto è la pasta di Hoffman. La sua composizione è caratterizzata da ingredienti, emollienti, protettivi e lenitivi, tra cui l’olio di oliva e l’ossido di zinco. Il primo concorre ad idratare ed ammorbidire la cute, mentre il secondo ripristina la barriera protettiva della pelle.

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